a cura di Daniela Lancioni e Paola Bonani
Palazzo Esposizioni Roma, 6 marzo – 1 settembre 2024
Mostra promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo
Ideata, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo
Realizzata con la collaborazione dell’Archivio Accardi Sanfilippo e con il sostegno della Fondazione Silvano Toti
Mostra antologica dedicata a Carla Accardi nel centenario della sua nascita.
La mostra celebra il centenario della nascita di Carla Accardi, figura cardine della cultura visiva contemporanea italiana e internazionale. Raccoglie circa cento opere e abbraccia l’intera biografia dell’artista, nata a Trapani nel 1924 e giunta nel 1946 a Roma dove ha risieduto sino alla sua scomparsa nel 2014.
Aderente alle istanze della contemporaneità, il suo lavoro è stato negli anni determinante per la nascita e lo sviluppo di nuovi modi di intendere l’opera d’arte: dall’astrattismo dell’immediato dopoguerra all’informale, dalla pittura-ambiente a un’arte dematerializzata, fino alla rinnovata joie de vivre incarnata nella pittura degli anni Ottanta e nei grandi dittici e trittici degli anni Novanta e Duemila.
In mostra sono testimoniati i battaglieri esordi insieme ai compagni di Forma, la svolta radicale della pittura in bianco e nero e le successive sperimentazioni con i colori e con un nuovo materiale, il sicofoil, gli ambienti degli Sessanta e degli anni Duemila, la pittura degli anni Ottanta affidata alla ricostruzione della sala allestita dall’artista alla Biennale di Venezia del 1988, sino alle deflagranti rivisitazioni del suo stesso linguaggio condotte negli anni Novanta e Duemila.
Il percorso espositivo è stato progettato per mettere in risalto soprattutto alcuni aspetti del lavoro di Carla Accardi: la sua predilezione per i contrasti, che l’artista metteva in risalto per destinarli poi a una forma di integrazione, insieme alla scelta identitaria di esprimersi attraverso il segno e all’attitudine a reinventarlo o reinterpretarlo incessantemente per collaudare, a ogni metamorfosi, nuove convivenze o nuovi rapporti con lo spazio e la superficie, sempre ricchi di implicazioni e di risonanze.
[fonte: Palazzo delle Esposizioni]